sabato 7 luglio 2012

Villa Celimontana/ Ecco Kurt Elling menestrello del jazz.


C'è un che di enigmatico nelle aeree ascese delle melodie di Kurt Elling. Un qualcosa che restituisce a chi lo ascolta incertezza, inquietudine, e allo stesso tempo, forza. Gli slow tipici dei crooner sembrano, infine, imbrigliati (o liberati) dalla sua voce. Quei giocattolini perfetti sembrano perdere quanto di artificiale sono andati accumulando da qualche tempo in qua. Perché è innegabile che gli standards, quelle perle della grande canzone americana, siano divenuti come splendide stanze di albergo a 4 stelle. Stanze senza memoria. Stanze anonime per colpa dei troppi (inabili) ospiti (interpreti) a cui si sono concesse con la stessa inconsapevole perdutezza di una Madame Bovary. A Elling la questione non lo riguarda. Elling sta ben più di una spanna sopra i giovani cantanti emuli del cantante i cui contatti con la mafia d'oltreoceano non furono di certo solo storie per magazine. Elling prende le note di John Coltrane ("Resolution" pescata da A love supreme), Herbie Hancock ("Alone and I" trasformata in "A secret I" ) o Joe Zawinul ("A Remark You Made" trasformata in "Time to say goodbye") e le porta su nuovi terreni grazie ad una voce ora ruggente e leonina, ora dolcissima e dondolante. C'è poi l'ipnotica "Higher Vibe" con un piano elettrico capace di far piangere persino i minerali inorganici (ha ancora senso la distinzione tra organico e inorganico?). E la rilettura di "Never My Love" degli Association (degli Addrisi Brothers) in una versione struggente e sublime. Una canzone leggera leggera per quello che se ne sapeva di lei fino a prima che la prendesse per mano Kurt. Quanti sono capaci di prendere una canzoncina e farla diventare una "love song" intensa? Elling quando canta sembra essere così tanto a suo agio che pare ballare ora in punta di piedi ora tirando calci al vento come quasi fosse Nureyev restituito a vita ma nella forma di voce. Nella composizione che ha dato il titolo all'intero album ("The Man In The Air"), Elling canta "The man up in the air has a vision of everywhere. Recollected and finally connected. And harmonized", e sembra confessare un sogno impossibile.

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