domenica 16 giugno 2013

Graffi Sul Parquet: intense emozioni trasformate in musica

Hanno un nome che è tutto un programma... 
Già dal nome "Graffi sul Parquet", si capisce subito che sono ragazzi molto fantasiosi, ma soprattutto intenzionati a non passare inosservati. 
Infatti inosservati non ci passano... anche dal punto di vista musicale.
Loro sono Federico 'Fillo' Savi alla voce, Emiliano Guiducci al basso, Vincenzo Bisbiglia alle tastiere, Paolo Iovane alla chitarra solista e Alessio Pompei alla batteria.
Cinque modi di intendere la vita, uno solo di intendere la musica: quello di spaccare!!!! Anzi spakkare!!!! con la "K"
Decisamente nuovi ed interessanti  protagonisti della musica italiana indipendente, rappresentano una ventata di freschezza, nel torpore acido ed insopportabilmente umido della musica italiana attuale. 
Capaci di mandar via il cattivo odore di stantio, che major discografiche, radio prive di fantasia e coraggio, tivvù e varie Marie De Filippi, generano da almeno un decennio. Ecco perché il nome Graffi Sul Parquet appare indicato! Il graffio è generato dagli artigli: gli artigli sono parole e note.. dure molto dure messe una dietro l'altra, con un solo scopo: evadere e far evadere. Cosa far evadere? Chissà!!! Forse rabbia, forse emozioni, forse odio, forse amore o forse tutto e niente....
Amano non prendersi mai troppo sul serio.. ma quando suonano ci danno dentro alla grande. Nei loro concerti, amano scherzare e ridere di loro e degli altri...
Hanno da poco pubblicato un Ep auto-prodotto, presentato anche in un recente concerto che hanno tenuto al Closer, dal titolo "Colpi al Buio" con tre brani molto interessanti: "Fra il Buio e La Ragione", "Sette Colpi" e "Vecchi Ricordi."
Il batterista Alessio Pompei, lo abbiamo conosciuto anche in un altra grande band, quella dei Balmung di Claudio Pelliccioni, ma anche nello scatenato progetto solista di Emiliano Guiducci, già visto a suo tempo sempre al Closer, che vede coinvolto pure il chitarrista Paolo Iovine. Tre progetti simili dal punto di vista musicale: molto alternativi, molto rigoroso, poco inclini, se non per niente inclini al commerciale... e questo fa di loro già una band degna di stima.
In questi progetti si vede molto l'influenza di gruppi prog come Banco del Mutuo Soccorso, PFM, CSI, Le Orme o primissimi Litfiba. I Graffi esplorano e mettono a nudo attraverso le loro canzoni, l'anima di ognuno di noi. Sono indubbiamente tra i gruppi che fanno musica originale più interessanti. Simpatici ed affiatati, capaci di fare un grande gioco di squadra... dove tutti sono utili e nessuno é indispensabile... Il gruppo stesso nella sua unicità è la sola cosa indispensabile.
Torneremo spesso a parlare di loro... sperando che il loro sogno di arrivare a suonare all'Heineken Jammin Festival al posto dei Negramaro si avveri... e noi gliel'ho auguriamo senz'altro.




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