sabato 21 dicembre 2013

BUONE FESTE!


Vi comunichiamo che durante il periodo delle feste natalizie staremo fermi.
Il giornale tornerà a partire da mercoledì 8 gennaio 2014!
GRANDI NOVITA' GRAFICHE E NUOVE RUBRICHE
Un sito tutto cambiato che si trasferirà al seguente indirizzo
romasuonabene20@altervista.org(attualmente in aggiornamento)
L'attuale pagina rimarrà come vetrina delle iniziative organizzate 
e le band sponsorizzate da RomaSuonaBene con il nuovo nome di
RomasuonaBestEvents!!!!
Tanti auguri di Buon Natale e felice anno nuovo! 
CI RIVEDIAMO L'8 GENNAIO!!!


Gli eccezionali Alphawave, tornano live e aprono la stagione dei nuovi concerti all'Alvarado Street

Report: Daniele Crescenzi
Foto di Alberto Costantini
Sabato 14 dicembre, si è tenuto all'Alvarado Street di via Attilio Mori, nel cuore del quartiere Pigneto a Roma, il primo fenomenale live degli Alphawave, che proprio all'Alvarado hanno dato il via al loro nuovo tour. Nati come gruppo di spalla del cantautore calabrese Antonello Brunetti, gli Alphawave, così come li conosciamo oggi, vedono Fabio Vitale alla chitarra elettrica, Davide Miccinilli alla batteria, Michele Marchesano al basso, e per l'appunto Antonello Brunetti alla voce e chitarra semiacustica/acustica. La loro musica ha varie sfaccettature, quasi sfumature differenti, come se ogni pezzo fosse una storia a se. Caratterizzati da una forte tendenza verso il brit-pop di ultima generazione, gli Alpahawave si ispirano ai Muse particolarmente, ma anche un po' a mostri sacri come Sir Paul McHartney dell'ultimo periodo (influenza molto presente nel brano "Man From Mars"). Questo per quanto riguarda le loro composizioni in lingua inglese, perché gli Alphawave, cantano e compongono anche in italiano, seppur in minima parte. I brani italiani "Ordine" e "Nello Stato Liquido" sono più psichedelici, visionari, molto garage rock. Ricalcano la musica alternativa di gruppi pionieri come i Verdena o il Banco del Mutuo Soccorso, ma anche più recenti (tipo Afterhours) con una maggiore attenzione alla parte melodica e strumentale. Gli Alphawave sviluppano fin da subito un'incredibile affinità musicale e personale, collaborando come band in 3 brani del primo album da solista di Antonello, “Open To Change”, uscito il 30 Maggio 2011.Il primo loro  EP  è uscito l'11 Ottobre 2013, anticipato dal singolo "Illusions", piazzandosi al 2° posto degli album alternative più venduti in Italia su GOOGLE PLAY e ITUNES, e nella Top 30 della classifica generale italiana. Ed è infatti "Illusions" a diventare già il primo singolo di grande successo della band, quello più atteso dai numerosi fans che li seguono tutt'ora. "Illusions" ha una sua natura più blues rock, che progressive. Ha sicuramente una maggiore affinità con la musica di gruppi come i Guns'n'Roses e di altri gruppi southern rock come The Allman Brothers Band, Aerosmith, Boston o finanche a scomodare i Rainbow del periodo Graham Bonnet (1979-1980). 
Insomma un brano molto "radiofonico", anche se di altissima qualità. Proprio questo brano ha spinto l'intero EP nella Top 30. All'Alvarado gli Alphawave, hanno presentato oltre che tutti i brani dell' ultimo lavoro solista di Antonello "Open To Change" e dell'EP "Illusions" che oltre al già citato brano, include:"Away From Me"(brano molto prog che ha aperto il concerto),"Now I Realize","Another Suitcase" e "Man From Mars". Una scaletta di sedici brani di sicuro impatto: "Open To Change" ha la potenzialità di un vero tormentone se sfruttato bene e soprattutto sostenuto dalle radio. Sicuramente bella ed emozionante anche "Another Story, Another War", con un'intro di pianoforte molto delicata che si pone ad unico sostegno della voce di Antonello."Chi pagherà il prezzo dei nostri fallimenti. Questo mondo è insano, abbiamo perso il controllo.
L'umanità ha smarrito la sua strada...", recita la traduzione italiana del testo. Un testo molto impegnato, sicuramente interessante che la cui melodia ha vaghi richiami al renissaince rock, al gothic rock e al post-punk. Una sorta di nuovo "My Immortal" degli Evanescence, ma con un intro sensazionale che ricorda molto quello di "TheYear of the Cat" di Al Stewart. Tra i pezzi sicuramente migliori, che ci sono particolarmente piaciuti, oltre ai già citati: "Ordine" (brano rock, caratterizzato da un ritornello accattivante quasi bossa nova), "Almost Full Moon" (visionaria come il poetico titolo, forse la canzone più brit-pop del gruppo) ed "Immature Maturity","Another Suitcase" e "Underwater". Una band sicuramente da seguire. 

“Tributi e Dintorni” lascia il segno!

Con “Tributi e Dintorni”  al Mahalia Incontrada è andata in scena una selezione di alcune delle migliori Tribute a Roma

Purple Age
Report:Daniele Crescenzi
Foto: Fabio Spagnoletto e Daniele Crescenzi
Tante band che in queste due settimane si sono confrontate sul palco live del Mahalia Incontrada di Via Ilia 12 a Roma. Lunedì 9 dicembre, si è tenuto il live dei Purple Age, una delle tribute storiche a Roma dei Deep Purple. La band è tornata a riunirsi dopo un lungo periodo di assenza dalle scene, durante il quale i vari elementi si sono dedicati ad altri progetti paralleli. Carlo Catelli, il cantante del gruppo, ha fondato e portato avanti il progetto Runaway, dedicato a Bon Jovi, che sta riscotendo notevole successo. Il bassista Leo Cuomo ha da tempo messo in piedi vari progetti molto particolari, come i Tabula Rasa, gruppo blues-folk che ripropone il meglio del blues d’annata o come i Black Rock, band tribute di Joe Bonamassa. Poi come non citare il chitarrista Marco Carpita, leader dei Morning Star (dedicati ai Blackmore’s Night ) e dei Gates Of Babylon (Rainbow Tribute). Insomma tanti progetti, molto interessanti. Ma i Purple Age, dopo oltre un anno di assenza, sembravano aver continuato a suonare ininterrottamente tra di loro per tutto questo tempo. 
Grande, grandissima armonia ed affiatamento ha permesso di rendere il concerto che segna un po’ il ritorno sulle scene, veramente un concerto di grande livello. Ottima performance, checché se ne dica, i Purple Age non hanno sfigurato, ed in occasione di “Tributi e Dintorni” al Mahalia Incontrada hanno saputo dare prova di essere sempre un gruppo eccezionale, sicuramente il uno dei migliori tributi in ambito  romano ai Deep Purple, di certo uno di quelli che riproduce i brani eseguendoli in maniera più simile possibili agli originali. Una questione di sound. Catelli è bravissimo come al solito, capace di acuti pazzeschi, data la sua ampia estensione vocale. 
Dai Purple Age non si poteva chiedere davvero di più: una delle più belle rivisitazioni di “Mistrated”, eseguita con pregevole pulizia del suono e affinità con il sound della versione originale. Bellissime anche le loro versioni di “Black Night” e “Burn”, due dei brani più amati dei Deep Purple. La scaletta ha visto ovviamente, l’imprescindibile presenza di “Smoke On The Water” e di “Highway Star”.

Dopo di loro è stata la volta dei Beyond The Rules. Composti da  Barbara Centrone alla voce, Carlo Buldrini alla chitarra solista,  Giovanni Vicomanni alla chitarra ritmica, Marcello Ceselli al basso e Francesco Galeotti alla batteria, i Beyond The Rules sono una tribute dei Guns 'N' Roses, molto particolare, avendo una voce femminile. Barbara sa mettere un tocco di femminilità in ogni brano, che viene riletto ed aggraziato, sia esso un brano dei Guns che del periodo di Slash solista (Snakepit e Velvet Revolver). Particolarmente sexy il ritornello di “Welcome To The Jungle”, molto più romantica dell’originale “Don’t Cry”. 
I Beyond fanno definitivamente centro con “Sweet Child O’ Mine” che originariamente parte per una voce femminile (si tratta di una cover dei Guns di un brano della cantante country texana Sheryl Crow), rifatta in una maniera egregia. Qualche purista tra i fan dei Guns’N’Roses, potrebbe storcere il naso per il modo in cui i brani vengono adattati in maniera totale alla voce di Barbara, come se fosse smontati e ricostruiti ad uso e consumo della sua voce. Ma è proprio questo che fa dei Beyond The Rules, una tribute molto particolare, sicuramente fuori dagli schemi, essendo una tribute band, con la capacità di mettere in mostra una personalità tutta sua.
Kate Sale, già voce delle Highway To Her e degli
W.H.I.P. esordisce con un inedito trio 
 La serata del 16 dicembre ha visto invece, un altro gradito ritorno live, quello de Il Branco.
 La tribute band dei Negrita, non ha saputo sfigurare a “Tributi e Dintorni”. Anticipati dalle esibizione dei Mind Trip, un quartetto ritmico - acustico votato al blues, che ha saputo riproporre in maniera eccellente, brani non facili di Amy Winehouse, Joss Stone e classici del blues, come una bellissima “I’m a Preacher Man”, ma anche da un trio acustico che ha visto Kate Sale (voce dei Wait Hell In Pain e delle Highway to Her), Damir Rapone (bassista de Il Branco e degli Wait Hell In Pain) e Fabiana Testa, chitarrista di altissimo livello, turnista d’eccezione, insegnante di chitarra  presso la scuola di Musica "Bb Music" di Roma, insomma virtuosa dello strumento, come si è avuto modo di vedere e di sentire; i ragazzi del Branco hanno dato vita ad uno spettacolo soft, con un’accurata selezione di brani, tra i più “calmi” del gruppo rock toscano.
 Tra i brani proposti “Radio Conga”, usata come apertura della loro esibizione, ma anche la bellissima “Ho imparato a volare” e “Magnolia” per un repertorio dei Negrita adatto ai più romantici e sognatori tra i fan del gruppo. 
 Il Branco ha avuto un periodo di sosta, anch’esso, dovuto agli impegni dei singoli componenti con altri progetti, anche per loro “Tributi e Dintorni” è stata una grande occasione per un ritorno sulle scene live dopo, lunghi mesi di assenza.
Il Branco
 Ed ora si riparte alla grande. “Tributi e Dintorni” chiude al Mahalia, lunedì 23 dicembre con l’ultima serata che vede protagonisti Calamity Blues, repertorio cover in chiave blues, funky, I Cattivi Propositi con la brava e simpaticissima Daniela Versino alla voce che interpreterà i migliori brani di Gary Moore. 
Saranno della partita anche gli Stolencar con un repertorio di brani originali e cover degli autori storici del rock'n'roll americano, da Elvis Presley, J.Lewis, J.Cash, J.Fogerty, Bruce Springsteen, diviso equamente tra "assalti" e "ballate" e a chiudere The Missing Chord(la corda mancante) con un repertorio indimenticabili canzoni rivisitate dal blues al pop al rock melodico.
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venerdì 20 dicembre 2013

Con Simona Molinari ed Enrico Rava Tribe parte la quarta edizione del LazioWave Festival

Parte il 18 gennaio con Enrico Rava all’Auditorium della Conciliazione e il 29 gennaio con Simona Molinari all’Auditorium del Parco della Musica, l'edizione 2013 di LazioWave, il festival della musica live in Roma che nel giro di pochi anni è diventato un punto di riferirmento per la musica alternativa ed emergente. Nel corso degli anni, questo festival ha visto passare personaggi del calibro di Francesco de Gregori, Morgan, Verdena, Linea 77 e tanti altri. Anche quest'anno  Il festival propone un programma di qualità, di ampio respiro artistico, attraverso la presenza di artisti dello scenario nazionale ed internazionale che toccheranno le venue più importanti della capitale. Si tratta questa della quarta edizione del festiva e ad aprirlo sarà Enrico Rava.Considerato a pieno titolo il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale, Rava appare sulla scena jazzistica a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei migliori solisti del jazz europeo. Il progetto Tribe, sfociato nell’omonimo album pubblicato nel 2011, racchiude varie generazioni di musicisti, tutti con una propria storia e personalità stilistica. Rava ha compreso sin dai suoi esordi uno dei meccanismi adottati da molti grandi leader della musica: inserire periodicamente nelle proprie formazioni giovani musicisti,
nuovi talenti, in grado di apportare la freschezza di un sound contemporaneo, di un modo di pensare innovativo che, pur sposandosi con la tradizione, la trasforma elaborandola in maniera originale. Accanto a Rava figurano Giovanni Guidi, esponente della generazione dei ventenni del jazz italiano, vincitore del Top Jazz 2007 (il premio della critica indetto dalla rivista Musica Jazz)
quale miglior nuovo talento nazionale, Gianluca Petrella, considerato uno dei miglior trombonisti jazz del mondo, Gabriele Evangelista, ritenuto uno dei contrabbassisti italiani piu' creativi ed eclettici, ultimo tra i talenti valorizzati da Rava, e Fabrizio Sferra, batterista capace di costruire raffinate dinamiche timbrico-ritmiche.
 Il concerto di LazioWave costituirà un’occasione imperdibile per apprezzare uno dei gruppi più interessanti della scena jazzistica internazionale.
Simona Molinari
 Altro grande nome è di quest'anno è quello di Simona Molinari che chiuderà al Parco della Musica, il tour 2013 “La Felicità in tour”, lo spettacolo realizzato con la sua formazione La Mosca Jazz Band. Simona Molinari, bella e brava ha ottenuto un ampio consenso di pubblico all’ultimo Festival di Sanremo. Nasce a Napoli, trent'anni fa, attualmente risiede a L'Aquila. 
Dopo alcuni anni trascorsi cantando nei piano bar italiani, nel 2006 partecipa al "Premio 25 aprile", ottenendo il riconoscimento come Miglior cantante. Nello stesso periodo esordisce anche in campo teatrale, collaborando con artisti italiani quali Michele Placido, Caterina Vertova ed Edoardo Siravo. Inoltre, nel 2007 è interprete della versione italiana di Jekyll & Hyde (musical), il cui cast include anche Giò Di Tonno. In un'intervista del 31 Gennaio 2013 a 'Citofonare Cuccarini' la Molinari afferma che un'artista a cui si è sempre ispirata fin da piccola è Giorgia. Si è presentata al Festival in coppia con Peter Cincotti e o scorso 14 febbraio è uscito il suo ultimo album "Dr. Jekyll Mr. Hyde"
 Oltre ai nuovi brani uno spazio dello spettacolo sarà dedicato alle canzoni dei precedenti dischi come "Egocentrica", "Amore a Prima Vista", il duetto conOrnella Vanoni, vincitore di un disco d’oro nel 2011, “Forse”, “Tua”, brano riproposto insieme al Maestro Franco Cerri in occasione della serata Sanremo Story dell’ultimo Festival e la hit radiofonica “In cerca di te (Sola me ne vo’ per la città)”, rimasta per 6 mesi in testa nella classifica dei singoli più venduti generale e della categoria jazz di iTunes.  In buona sostanza, due appuntamenti imperdibili per cominciare al meglio il nuovo anno.

giovedì 19 dicembre 2013

Ad Anime di Carta Kyrow, Gonna Groove, Novalchimia e Thrid Eye, il rock trova casa qui!

Report: Daniele Crescenzi
Foto: Fabio Spagnoletto
Serata “hard” dal punto di vista musicale per quanto concerne l’appuntamento del 26 novembre, dove la psichedelia l’ha fatta da padrone, con i Kyrow ed in Nuovalchimia. Due gruppi di forte impatto sonoro e visivo. 
 Ispirati dal brit- pop degli anni Ottanta e Novanta, i Kyrow sono un power trio molto rumoroso che risente molto dell’influenza di David Bowie, ma anche di quella di gruppi grunge come i Foo Fighters e gli Smashing Pumpkins. Il loro è un misto tra indie-rock, alternative pop e alternative rock. Molto potenti, molto rumorosi, molto bravi. 
La loro esibizione è stata molto apprezzata sia da Emanuela Petroni, presidente della giuria tecnica ed ideatrice del contest, che li ha presentati come un gruppo “davvero innovativo, del quale se ne parla sempre molto bene”, sia dal pubblico che si è molto divertito durante la loro esibizione, sicuramente ad alto livello, così come richiede un contest del calibro di Anime di Carta. 
Altro gruppo inedito molto interessante è stato sicuramente quello dei Nuovalchimia. Progetto musicale inedito nato nel 2007 che ha l'intento di fondere un sound di matrice alternative-rock americana a testi in lingua italiana, i Nuovalchimia sono un gruppo di altissimo livello, sulla giusta linea dei grandi gruppi rock underground che hanno caratterizzato la scena musicale italiana dagli anni ’70 in poi. Alternative Rock, sleaze, hard rock miscelati in giuste dosi, con un condimento eccellente di testi molto onirici, surreali, introspettivi, a tratti forti, quasi ostili, resi ancora più ostili dalla potente e rabbiosa voce di Fabrizio Presago, una voce graffiante come poche.
Testi ricercati, mai banali o scontati che trasmettono ora inquietudine ed angoscia, ora rabbia e ribellione. Simbologia, giochi di parole, sofismi vengono usati in frasi criptiche, per esprimere disagio, ricerca del cambiamento, voglia di non conformarsi , convensionarsi, vendersi o confondersi al “comune pensare“, spesso ridotto a pensiero vuoto, di una società umana in declino, sottomessa alle macchine e schiacciata dal sistema economico.
Musica contro: contro la convenzione, contro la falsa morale. I Nuovalchimia usano gli strumenti come fossero armi con le quali fare fuoco contro la società vittima del consumismo, dell'informazione mediatica che invece di rendere le menti libere, contribuisce alla diffusione del "pensiero unico", attraverso l'uso distorto dell'informazione stessa. Un paradosso è quello di un frame, durante la loro esibizione, dove si sente la voce fuori campo di una giornalista che annuncia l'imminente arrivo degli extraterresti, presentandolo come evento "di costume", quasi fosse, banale gossip estivo, al fine di cancellare il fatto, che l'esistenza di extraterrestri fosse stata celata dietro "segreti di stato". "Chi comanda si approfitta dell'ignoranza"- dice Fabrizio Presago, con forte piglio critico verso i mezzi di informazione.
 
I Nuovalchimia, rappresentano un’isola felice nel panorama della musica italiana. Sono stati finalisti a SANREMOROCK 2008 (Modena), e si sono esibiti al Music Village, Tour Music Fest, Università "LA SAPIENZA (Roma), MY LAND Abruzzo music festival 2009 (Sulmona-AQ), Musiconda (Loreto-AN). Nel 2010 incidono il loro secondo EP. 
Nel 2011 partecipano ad un festival musicale c/o Teatro "Lo Spazio"(Roma) andato in onda su RAI 3, il brano "Paradiso artificiale" viene trasmesso sulle frequenze di Radio Onda Rossa (87.9 Roma). Nel 2012 il gruppo firma il suo primo contratto discografico con l'etichetta indipendente GHIRO RECORDS, la band rientra tra le 60 finaliste al 63° Festival della Canzone Italiana di SANREMO (categoria giovani) e si esibisce c/o gli studi RAI (Roma) con "Essenza", nuovo singolo, registrato ai Black Mirror Studios (Udine). Il brano viene pubblicato a Dicembre insieme al primo videoclip ufficiale della band (Produzione: David Marchetti - Ghiro Records, Regia: Andrea Dalla Costa - UNIDEA), che ha visto la partecipazione straordinaria dell'attrice MICOL OLIVIERI. Nel 2013 sia il video che il brano ottengono riscontri positivi; Essenza si piazza al 3° posto su Only Lyrics (la classifica dei 100 video di artisti italiani più visti ed apprezzati votata dagli utenti della rete) e concorre inoltre al "1M festival" arrivando 26° (giuria popolare) su 700 brani partecipanti. I Nuovalchimia sono ospiti di Quantaradio e Qlub radio (Roma), Radio Internazionale e Onda stereo (Sardegna). Partecipano a "Emergenza Festival", si esibiscono in rinomati locali della Capitale (Jailbreak, Black Out, Zoobar, Contestaccio, Locanda Blues). Suonano alla notte Telethon (Foggia) Attualmente la band è impegnata studio per incidere il suo primo album. Davvero una realtà eccellente. Del gruppo, oltre a Fabrizio Presago, fanno parte Giorgio Di Dio alla chitarra, Andrea Scopece al basso e Dimitri Russo alla batteria. La serata poi, ha visto anche l’esibizione dei simpaticissimi e fantastici Gonna Groove, una cover band dei Led Zeppelin, molto interessante ed affiatata. 
Li abbiamo già conosciuti qualche tempo fa. Possiamo dire di loro che si sono mantenuti fedeli a se stessi e alla loro bravura. Ricercano quasi all’estremo, la perfezione del suono degli originali Led Zeppelin. 
Una ricerca quasi spasmodica di essere il più fedeli possibili al gruppo musicale britannico nato nel 1968, tra i primi a ricercare la "contaminazione", quando all'epoca nessuno sapesse cosa volesse dire. Robert Plant e compagni, facevano musica che miscelava blues, rockabilly e folk unendo ad essi elementi di heavy metal e punk, passando anche per pop melodico ed il rock progressive con influenze orientali. I Gonna Groove sono davvero bravi ad omaggiarli. Altra cover band molto interessante è stata quella dei Thrid Eye (letteralmente tradotto “Il Terzo Occhio”).
 I Third Eye nascono nel 2013 con l'intento di avvicinarsi il più possibile alla riproduzione dell'esperienza Tool, alla base dei quali c'è una corposa sezione ritmica, una potente chitarra e una voce pungente.
 L'obiettivo sound è centrato da subito, non resta che farlo ascoltare. Ovviamente si tratta di un gruppo molto di nicchia. Abbastanza coraggioso per proporre un gruppo, come i Tool, non molto conosciuto in Italia. I Tool sono un gruppo progressive metal formatosi nel 1990 a Los Angeles. 
Il loro stile coniuga elementi heavy metal e neoprogressive con altri generi affini; questo eclettismo ha permesso al gruppo di guadagnarsi l'attenzione di un pubblico non legato a un genere specifico. Leader del gruppo, frontman nelle esibizioni dal vivo e paroliere è il cantante Maynard James Keenan. A far parte di questa tribute band: Surya(Voce), Andrea Zuma alla Chitarra, Francesco Iagorno Trapani al Basso e Claudio Diodati alla Batteria.
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mercoledì 18 dicembre 2013

Nuovi appuntamenti live con Ghita Casadei e la sua musica d'antan che strizza l'occhio al modernismo pop.

Cantante, cantautrice, autrice romana, Ghita inizia a sei anni lo studio del canto.
Dal 2007 porta avanti il suo progetto di canzoni originali, in bilico tra il folk e la canzone italiana d'epoca. Ne esce un pop fresco ed elegante in cui la voce di Ghita la fa da padrona, coniugando diversi generi ed espressioni. Nel 2012 comincia la registrazione del suo primo album "Per quello che sono", che esce nell'aprile 2013. Il lavoro discografico della giovane artista si compone di undici brani, storie sull’amore in tutte le sue forme. Una creazione ricca di ironia e sentimento, frutto di un percorso forte e determinato, di un lungo lavoro che viene da anni di esperienza.
Ghita (voce, chitarra) è accompagnata nei concerti dai “Piccoli Pacchetti Perduti”: Simone Battista (chitarre), Emanuele Frascà (basso), Daniele Russo (batteria).
Vi segnaliamo gli appuntamenti prossimi e le anteprime per il prossimo anno. 

Giovedì 19/12/2013 ore 21:30 • Incontri D'Autori all'ODD ROOM • Via dei Sabelli 51 (Roma, San Lorenzo) • ingresso libero
una serata in solo per me, atmosfera intima e lume di candela! chitarra e voce. La serata sarà divisa con il cantautore Marco Rò.

Venerdì 20/12/2013 ore 22:00 • presso il Bistrò ABITUDINI&FOLLIE • Via Pavia, 28 (zona universitaria, Viale Ippocrate)
Ancora una serata in solo per me, un posto dove mangiare e bere.

Sabato 21/12/2013 ore 15:00/19:00 • presso la COMUNITA' EMMAUS, in via Casale de Merode 8 (Roma). 
In occasione delle feste‚ la Comunità Emmaus organizza un mercatino di Natale tutto speciale: musicisti e cantautori riempiranno l’aria di musica e parole tra i banchi del mercato, in mezzo a libri, mobili, oggettistica, vestiti vintage e tanto altro. Io sarò lì tutto il pomeriggio, ma se voi potete ecco gli orari completi: dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15:00 alle 19:00.

Domenica 22/12/2013 ore 12:00 • Brunch natalizio al LET IT BEER • Piazza delle Crociate 27 (zona piazza delle province) • acoustic Christmas party, questa volta oltre i brani di "Per quello che sono" potrete ascoltare i classici del Natale! Brindisi, buffet e gadget in omaggio.

ANTICIPAZIONI GENNAIO

Giovedì 16/01/2014 • OMBRE ROSSE • ingresso gratuito ore 22:00 Piazza Sant'Egidio, 12 • in quartetto, versione unplugged

Giovedì 30/01/2014 • BIG MAMA • vicolo di San Francesco a Ripa, 18 • ingresso libero con tessera (10 €) • formazione completa

Per ulteriori informazioni consultate il sito www.ghitacasadei.com
e la pagina facebook www.facebook.com/ghitacasadei

lunedì 16 dicembre 2013

"Senza Filtro" al Teatro Tirso de Molina: le nuove leve del pop italiano omaggiano il Maestro Lucio Dalla.

Renzo Rubino
Report:Daniele Crescenzi
Foto: Fabio Spagnoletto
Secondo appuntamento con "Senza Filtro a Teatro" al Tirso De Molina. Un appuntamento che vuole mettere un po' a nudo i protagonisti della musica d'autore italiana, come lo è sempre stato da quando oltre quattro anni fa, per la prima volta un giovedì sera, giovani promesse della canzone aderirono all'invito del giornalista Stefano Mannucci de Il Tempo e decisero di utilizzare come vetrina, un po' "intimista" la libreria caffé N'Importe Quoi. per raccontarsi meglio in un'atmosfera molto familiare, gradevole e raccolta. Lo stesso clima, viene mantenuto al Tirso De Molina; certamente parliamo di un ambiente più grande, ma l'atmosfera di informalità rimane la stessa del N'Importe Quoi. Martedì 10 dicembre, ospiti di Stefano Mannucci sono stati Renzo Rubino, Ilaria Porceddu, Erika Mou e Pierdavide Carone. Quattro giovanissimi alfieri del nuovo pop italiano, presentati l'uno dietro l'altro sul palco. Protagonisti di una serata, meravigliosa che ha avuto un unico filo conduttore: il ricordo di una grande e compianto maestro, qual'era Lucio Dalla. Dalla è stato un po' il quinto protagonista della serata: un protagonista invisibile ma molto, molto presente, nei ricordi, nelle canzoni, negli aneddoti, di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorarci fianco a fianco (come nel caso di Pierdavide Carone), di chi lo ha appena intravisto in un solo importante frammento della propria vita artistica e di chi lo ha solo preso a modello per le proprie canzoni. Una serata a tratti commoventi, ma nel contesto briosa ed effervescente. Renzo Rubino, idolo molto atteso ed osannato dai numerosi adolescenti che sono venuti al Tirso per ammirare lui e gli altri, apre la serata con il suo istrionismo e la sua simpatia. Al pianoforte esegue subito “La Canzone Pop”, una sua personalissima valutazione sul problema dei cantautori di proporre musica in Italia.
 In questo brano, davvero straordinario, spiritoso e geniale allo stesso momento, vengono presi in prestito spezzoni di brani tormentone del pop italiano, rivisitati e talvolta alterati ed uniti dal collante del ritornello in chiave jazz della canzone che recita in maniera provocatoria: “Devi fare una canzone pop! Ma che c… è questo pop?” Brano quasi dissacrante, fortemente autoironico, nel quale Rubino prende un po’ in giro tutti, finanche se stesso.
L’intervista che ne seguirà con Mannucci, sarà sulla stessa linea del brano, fortemente irriverente e derisoria, con Mannucci, quasi “spalla comica” più che intervistatore, che sta al gioco e lascia libertà piena ad un Rubino inarrestabile.
 Il risultato e davvero spassoso ed il pubblico si mostra divertito. Si parla di cucina, di rapporti con la famiglia, degli aneddoti sulla partecipazione di Rubino a Sanremo 2013, dove Rubino ha vinto il premio della critica nella sezione “Giovani” con il brano “Il Postino (Amami Uomo!)”, che poi esegue al pianoforte. Brano coraggioso, che Rubino, racconta essersi ispirato ad una storia vera, nel quale viene descritto in una maniera un po’ diversa l’amore omosessuale tra due persone non più giovanissime, ma adulte che decidono di rivelarsi al mondo per quello che sono, senza più temere diffidenze e critiche di una piccola comunità di provincia.
Erica Mou
Poi Rubino ritorna a parlare della sua famiglia e del rapporto con suo nonno. Prova a sdrammatizzare, ma allo stesso tempo a porre l’attenzione sul tema della malattia di Alzheimer, che affligge proprio suo nonno, e sulle difficoltà delle famiglie che hanno un malato di Alzheimer in casa, in un brano intitolato “Lulù”. Rubino si dimostra, oltre che un bravo cantautore, dotato di sagacia e di coraggio, anche una persona estremamente sensibile ed intelligente, che sa raccontare storie semplici, ma allo stesso tempo profondamente intense, aprendo un po’ la mente di chi lo sta ascoltando. Bellissima e spiazzante “L’Ape, il Toro e La Vecchia”, favola surreale che ricalca molto l’elemento del sogno. Elemento che si trova spesso anche nelle canzoni di Lucio Dalla, del quale Rubino propone “Cara”. Viene annunciata durante la serata, l’uscita per la prossima primavera di “Secondo Rubino”, secondo album di questo giovane artista pop. Rubino lascia quindi la scena alla dolcissima e solare Erica Mou.
Stile e voce molto simile a quello di Giorgia, Erica e cantante e chitarrista ma anche autrice delle sue canzoni. Ha partecipato al Festival di Sanremo del 2012, nella sezione “Giovani” con il brano “La Vasca da Bagno del Tempo” che ripropone durante la serata. Anche Erica si adatta alla situazione ed apre con Mannucci un dialogo libero ed informale, nel quale parla anche lei in maniera scherzosa della sua musica e delle sue esperienze. Con un colpo di scena, decide di privarsi del microfono e di cantare scendendo giù dal palco il brano “Oltre”. E’ impressionate notare come priva di microfono e di assenza totale di amplificazione, la voce di Erica si diffonde pulita e potente, oltre che incredibilmente gradevole nel teatro.
Ilaria Porceddu
 Da questi particolari, si capisce chi è perché è davvero bravo da meritarsi il palco di Sanremo e i successi discografici. Erica chiude la sua esibizione con il brano “Dove Cadono i Fulmini” che è stato inserito nella colonna sonora del film di e con Rocco Papaleo “Piccola Impresa Meridionale”. Poi anche lei omaggia Lucio Dalla con “La Casa in Riva al Mare” che viene cantata sul finale in duetto con Ilaria Porceddu. Altro fenomeno è Ilaria. Una voce che ‘solletica’ nel brano “Libera” eseguita al pianoforte. Seguono il brano sanremese “In Equilibrio” (Sanremo 2013, sezione “Giovani”), l’omaggio alla sua terra, la Sardegna, reso ancora più intenso, dal ricordo dei giorni terribili passati durante la recente alluvione, con un brano da lei composto tempo fa, che quasi per ironia della sorte è intitolato “Riu” (‘fiume’ in sardo).
 Poi anche il suo, di omaggio al grande Lucio Dalla, con il brano “Chissà se lo Sai?”, accompagnata da Pierdavide Carone alla chitarra.
L’esibizione di Carone, era sicuramente la più attesa.
Vuoi perché Pierdavide è comunque già un’icona tra i giovani, vuoi perché è stato l’ultimo artista a collaborare con Lucio
Pierdavide Carone canta "Nanì".
Sullo sfondo un'immagine di
Lucio Dalla
Dalla, pochi giorni prima della scomparsa, con il brano “Nanì” scritto da Carone, arrangiato ed orchestrato da Lucio Dalla, che in quel Sanremo, del 2012, pochi giorni prima della sua morte, lo vide nella veste di direttore d’orchestra del teatro Ariston, durante l’esibizione del brano da parte di Pierdavide.
Carone deve la sua fama alla fortunata “Per tutte le volte”, portata al successo da Valerio Scanu, e divenuta un tormentone per via della celebre frase “fare l’amore in tutti i luoghi e in tutti i laghi”.
Carone è sicuramente un artista molto variegato: “La Ballata degli Ospedali” con il quale ha esordito ad “Amici”, o brani come “Di Notte” sono un esempio della poliedricità della musica di questo artista.
 Esegue durante la serata, anche “Nanì”, momento molto suggestivo.
Chiude anche lui con un omaggio a Lucio:”Disperato, Erotico, Stomp!”.
Poi un fuori programma: “L’anno che verrà” interpretato a chiudere da tutti e quattro i protagonisti, che poi eseguiranno, anche “Happy Christmas - War Is Over” di John Lennon e Yoko Ono.
Una serata davvero fantastica.
Da registrare anche la presenza, tra il pubblico di Nathalie, vincitrice della IV edizione di “X-Factor” nel 2010.
GALLERIA FOTOGRAFICA









domenica 15 dicembre 2013

L’universo della musica visto e.. “rivisto” alla Locanda Blues.

Ursu Panaru
Report:Daniele Crescenzi
Foto: Fabio Spagnoletto
Anime di Carta lo scorso martedì 3 dicembre ha presentato Ursu Panaru, i System Of a Pown, Taca Banda, David William Caruso ed i sorprendenti Effetto Droste, con un progetto interamente rinnovato, che più avanti illustriamo. Poche parole per descrivere la serata: innovativa, effervescente, sorprendente e molto variegata.
 Sulla stessa linea della serata di mercoledì 27 novembre, con dodici esibizioni tutte diverse tra loro per genere e proposta musicale, sul palco della Locanda Blues salgono ancora una volta esponenti di vari generi musicali, molto diversi, spesso in contrasto tra loro, per uno spettacolo eterogeneo, completo, a volte controverso ma senza dubbio di effetto, in ogni senso. 
Si abbraccia di nuovo l’intero universo della musica, passando dalla musica popolare salentina degli Ursu Panaru, al metal estremo dei System Of a Pown, dal prog dei Salvo Complicazioni alla sorprendente musica d’autore rivisitata in chiave folk e indie al rock italiano, sia inedito, come nel caso del bravissimo David William Caruso, che cover, per quanto concerne dei Taca Banda che rivisitano i grandi successi del rocker italiano per eccellenza: Luciano Ligabue. 
La serata viene aperta dagli Ursu Panaru e la loro musica popolare mista mediterranea, salentina ma anche un po’ gitana, balcanica, caraibica e chi più ne ha più ne metta. 
Gli Ursu Panaru strizzano l’occhio alla contaminazione e si vedono dentro i loro brani elementi misti del prog-rock, del funk, dello ska, del soul, del gypsy-rock e del gypsy-jazz. Un mescolato impuro di generi e sottogeneri, di contaminazioni che fanno degli Ursu Panaru un cocktail tra Caparezza, Sud Sound System, Muro Del Canto ed Area 765.
David William Caruso
Pizzica e taranta sono generi prevalenti in brani come appunto “Ursu Panaru” il brano che da il nome al gruppo. In “Briganti de sta Terra” si sente al contrario l’influenza del raggamuffin e del bashment tipico dei Sud Sound System; in “Ah,Ah,Ah” si va sul progressive anche se miscelato a frammenti tipicamente della taranta e delle ballate folk del Salento, mentre “Diventare un Re” è tipicamente un brano funk. Tra le piacevoli sorprese di questa serata va senz'altro citato un cantautore davvero bravo che risponde al nome di  David William Caruso. Voce molto bella e potente, grinta tutta da vendere.
 Ha un passato come turnista nientemeno che di Fabrizio Moro!!! E si sente che la classe non è una cosa che gli manca. Moro è una delle sue fonti di ispirazioni, anche se lo influenza un po’ tutto quello che è rock e quello che è musica di alto livello: Rino Gaetano, Vasco Rossi, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Gianluca Grignani, Riccardo Cocciante, Stadio, Guns'n'Roses, Bruce Springsteen, Dire Straits, Pink Floyd. Studia pianoforte dall'età di 6 anni. A 17 anni prende in mano la chitarra da autodidatta e continua tuttora a cimentarsi in entrambi gli strumenti. 
La sua esibizione è stata veramente piacevole, sia per l’intensità del suo modo di cantare, la grinta che ci ha messo e si per la raffinatezza dei brani presentati. Dopo David William, arrivano sul palco i System Of a Pown.
 Il loro nome è un gioco di parole che sta a significare il loro essere tributo ad uno dei gruppi metal ed hardcore più ‘cattivi’ dell’universo: i System Of a Down. Con loro si va sul metal estremo, la loro musica stende quasi quanto quella degli originali System. 
La loro esibizione vale il momento di caos estremo, quello dove la musica prende la scena per colpire e non fare prigionieri. La voce del cantante realmente uguale a quella di Serj Tankian.
System Of A Pown
Allo stesso modo riesce a passare facilmente da un falsetto a un growl o a un cantato più pulito e melodico, dimostrando anch’egli notevoli qualità canore.
 E a proposito di passare: passare dalla pizzica salentina ai System Of a Down, in una sola serata? Ad Anime di Carta è concesso anche questo. Altro giro, altra corsa: ci sono gli Effetto Droste. Completamente irriconoscibili, dall’ultima volta che li abbiamo visti ed ascoltati sempre in quel della Locanda Blues. 
Intendiamoci, loro sono sempre gli stessi: Vincenzo Marti, Francesco Ronchi, Marco Pisanello, Luca Frasca e Andrea Marchese. Ma la loro musica è tutta un’altra cosa. Hanno cambiato totalmente genere e tecnica di suonare. Il loro livello è cresciuto di molto.
 Suonano pezzi prog di loro composizione, veramente di elevata qualità. 
Hanno abbandonato definitivamente la loro natura pop e si sono dedicati molto sulle partiture musicali. Molta psichedelia, molto progressive, sicuramente una maggior consapevolezza di essere “diventati grandi”, e che ora è giunto il momento “osare” e mandare il cuore oltre gli ostacoli.
Taca Banda
Chiudono la serata i Taca Banda, gruppo tribute di Luciano 
Ligabue, capitanato da Simone Bischetti, voce e chitarra di questa band. 
Ma dove abbiamo già sentito questo nome di recente? Sempre qui ad Anime di Carta, ma in un altro contesto: quello dei 9 Volt(e), gruppo di cover miste rock e blues, del quale Simone prende parte in veste di … tastierista! 
Insomma un ragazzo veramente poliedrico, un polistrumentista e cantante, molto molto bravo. Complimenti ancora una volta ad Emanuela Petroni, ideatrice e conduttrice di questo contest, ancora una volta ha centrato l'obiettivo di portare grande musica live a Roma, regalando a chi si è recato alla Locanda Blues una nuova serata di tributi e musiche originali davvero di qualità, nel segno sempre di Anime di Carta, il solo ed unico contest di Roma!!! Come sempre non dare credito ai contest patacca e diffidate da ogni forma di imitazione. 
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