domenica 15 dicembre 2013

L’universo della musica visto e.. “rivisto” alla Locanda Blues.

Ursu Panaru
Report:Daniele Crescenzi
Foto: Fabio Spagnoletto
Anime di Carta lo scorso martedì 3 dicembre ha presentato Ursu Panaru, i System Of a Pown, Taca Banda, David William Caruso ed i sorprendenti Effetto Droste, con un progetto interamente rinnovato, che più avanti illustriamo. Poche parole per descrivere la serata: innovativa, effervescente, sorprendente e molto variegata.
 Sulla stessa linea della serata di mercoledì 27 novembre, con dodici esibizioni tutte diverse tra loro per genere e proposta musicale, sul palco della Locanda Blues salgono ancora una volta esponenti di vari generi musicali, molto diversi, spesso in contrasto tra loro, per uno spettacolo eterogeneo, completo, a volte controverso ma senza dubbio di effetto, in ogni senso. 
Si abbraccia di nuovo l’intero universo della musica, passando dalla musica popolare salentina degli Ursu Panaru, al metal estremo dei System Of a Pown, dal prog dei Salvo Complicazioni alla sorprendente musica d’autore rivisitata in chiave folk e indie al rock italiano, sia inedito, come nel caso del bravissimo David William Caruso, che cover, per quanto concerne dei Taca Banda che rivisitano i grandi successi del rocker italiano per eccellenza: Luciano Ligabue. 
La serata viene aperta dagli Ursu Panaru e la loro musica popolare mista mediterranea, salentina ma anche un po’ gitana, balcanica, caraibica e chi più ne ha più ne metta. 
Gli Ursu Panaru strizzano l’occhio alla contaminazione e si vedono dentro i loro brani elementi misti del prog-rock, del funk, dello ska, del soul, del gypsy-rock e del gypsy-jazz. Un mescolato impuro di generi e sottogeneri, di contaminazioni che fanno degli Ursu Panaru un cocktail tra Caparezza, Sud Sound System, Muro Del Canto ed Area 765.
David William Caruso
Pizzica e taranta sono generi prevalenti in brani come appunto “Ursu Panaru” il brano che da il nome al gruppo. In “Briganti de sta Terra” si sente al contrario l’influenza del raggamuffin e del bashment tipico dei Sud Sound System; in “Ah,Ah,Ah” si va sul progressive anche se miscelato a frammenti tipicamente della taranta e delle ballate folk del Salento, mentre “Diventare un Re” è tipicamente un brano funk. Tra le piacevoli sorprese di questa serata va senz'altro citato un cantautore davvero bravo che risponde al nome di  David William Caruso. Voce molto bella e potente, grinta tutta da vendere.
 Ha un passato come turnista nientemeno che di Fabrizio Moro!!! E si sente che la classe non è una cosa che gli manca. Moro è una delle sue fonti di ispirazioni, anche se lo influenza un po’ tutto quello che è rock e quello che è musica di alto livello: Rino Gaetano, Vasco Rossi, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Gianluca Grignani, Riccardo Cocciante, Stadio, Guns'n'Roses, Bruce Springsteen, Dire Straits, Pink Floyd. Studia pianoforte dall'età di 6 anni. A 17 anni prende in mano la chitarra da autodidatta e continua tuttora a cimentarsi in entrambi gli strumenti. 
La sua esibizione è stata veramente piacevole, sia per l’intensità del suo modo di cantare, la grinta che ci ha messo e si per la raffinatezza dei brani presentati. Dopo David William, arrivano sul palco i System Of a Pown.
 Il loro nome è un gioco di parole che sta a significare il loro essere tributo ad uno dei gruppi metal ed hardcore più ‘cattivi’ dell’universo: i System Of a Down. Con loro si va sul metal estremo, la loro musica stende quasi quanto quella degli originali System. 
La loro esibizione vale il momento di caos estremo, quello dove la musica prende la scena per colpire e non fare prigionieri. La voce del cantante realmente uguale a quella di Serj Tankian.
System Of A Pown
Allo stesso modo riesce a passare facilmente da un falsetto a un growl o a un cantato più pulito e melodico, dimostrando anch’egli notevoli qualità canore.
 E a proposito di passare: passare dalla pizzica salentina ai System Of a Down, in una sola serata? Ad Anime di Carta è concesso anche questo. Altro giro, altra corsa: ci sono gli Effetto Droste. Completamente irriconoscibili, dall’ultima volta che li abbiamo visti ed ascoltati sempre in quel della Locanda Blues. 
Intendiamoci, loro sono sempre gli stessi: Vincenzo Marti, Francesco Ronchi, Marco Pisanello, Luca Frasca e Andrea Marchese. Ma la loro musica è tutta un’altra cosa. Hanno cambiato totalmente genere e tecnica di suonare. Il loro livello è cresciuto di molto.
 Suonano pezzi prog di loro composizione, veramente di elevata qualità. 
Hanno abbandonato definitivamente la loro natura pop e si sono dedicati molto sulle partiture musicali. Molta psichedelia, molto progressive, sicuramente una maggior consapevolezza di essere “diventati grandi”, e che ora è giunto il momento “osare” e mandare il cuore oltre gli ostacoli.
Taca Banda
Chiudono la serata i Taca Banda, gruppo tribute di Luciano 
Ligabue, capitanato da Simone Bischetti, voce e chitarra di questa band. 
Ma dove abbiamo già sentito questo nome di recente? Sempre qui ad Anime di Carta, ma in un altro contesto: quello dei 9 Volt(e), gruppo di cover miste rock e blues, del quale Simone prende parte in veste di … tastierista! 
Insomma un ragazzo veramente poliedrico, un polistrumentista e cantante, molto molto bravo. Complimenti ancora una volta ad Emanuela Petroni, ideatrice e conduttrice di questo contest, ancora una volta ha centrato l'obiettivo di portare grande musica live a Roma, regalando a chi si è recato alla Locanda Blues una nuova serata di tributi e musiche originali davvero di qualità, nel segno sempre di Anime di Carta, il solo ed unico contest di Roma!!! Come sempre non dare credito ai contest patacca e diffidate da ogni forma di imitazione. 
GALLERIA FOTOGRAFICA
















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